La matematica è accessibile a tutti

Jo Boaler è una figura di spicco nel campo dell’educazione matematica e della neuroscienza. Le sue ricerche e scoperte hanno portato a importanti cambiamenti nel modo di insegnare la matematica, suggerendo nuovi approcci basati sulla crescita e la plasticità del cervello.

Uno dei punti chiave evidenziati da Boaler è che il cervello è in grado di crescere e cambiare in ogni fase della vita, una scoperta che ha rivoluzionato il nostro modo di vedere l’apprendimento. Studi condotti su tassisti londinesi hanno dimostrato che il cervello è in grado di modificarsi e creare nuove connessioni anche in età adulta, aprendo così la possibilità di apprendimento e cambiamento continui. Questo ha importanti implicazioni per il mondo dell’istruzione, spingendoci a abbandonare l’idea di limitare il potenziale dei nostri studenti e a incoraggiare una mentalità di crescita positiva.

Un altro punto chiave evidenziato da Boaler riguarda l’importanza dello sforzo cognitivo nell’apprendimento. Gli studenti imparano meglio quando affrontano sfide complesse, commettono errori e li correggono, lavorando su contenuti stimolanti e impegnativi. Questo suggerisce la necessità di creare ambienti di apprendimento che valorizzino la fatica e l’impegno, anziché cercare di evitare gli errori e semplificare il contenuto.

Infine, Boaler sottolinea l’importanza di coinvolgere diverse aree del cervello nel processo di apprendimento della matematica. Collegare idee matematiche a diversi linguaggi e modalità sensoriali aiuta a creare connessioni cerebrali più solide e potenti, favorendo una comprensione più profonda e duratura del materiale. Questo suggerisce la necessità di adottare approcci multidimensionali all’insegnamento della matematica, incoraggiando gli studenti a esplorare concetti attraverso numeri, immagini, modelli e altro.

In definitiva, le ricerche di Jo Boaler ci invitano a guardare alla matematica e all’apprendimento in modo nuovo e innovativo, spingendoci a superare limiti convenzionali e ad adottare approcci più inclusivi e creativi. La sua visione della crescita del cervello e dell’importanza dello sforzo cognitivo e della multidimensionalità nell’apprendimento della matematica apre nuove prospettive e possibilità per l’istruzione e per il futuro dei nostri studenti.

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